VERSO UNA NUOVA STORIA
Purtroppo alla fine del ‘400 quando il mondo occidentale aveva raggiunto un notevole equilibrio e si avviava verso l’amore per la natura, il suo studio scientifico, una mentalità per certi versi simile alla nostra nei suoi aspetti positivi, l’interesse per l’uomo non solo razionale, ma nella natura e nella storia, l’uomo concreto insomma,ecco che una serie di avvenimenti politicicambia di colpo questa rosea prospettiva.Voglio ricordare alcune date:
1494 Carlo VIII, il re francese, scendeva con le sue truppe armate per la prima volta in Italia con un’arma miciadiale, la polvere da sparo.
Quasi nessun stato italiano osò opporvisi, e questa passeggiata militare fino a Napoli dimostrò al mondo di allora che gli Stati italiani, ricchissimi e quindi prelibato bottino di guerra, avrebbero potuto essere facilmente conquistati.
Di li a poco iniziarono le guerre per la conquista dell’Italia.
Nel 1499 Milano è in mano ai francesi. Papa Giulio II si fa promotore prima della Lega di Cambrai contro Venezia, poi della Lega Santa contro i francesi. E tutte queste guerre seminano la morte, la strage e la distruzione. Nella cultura e nell’arte indelebili conseguenze.
Cambia il clima religioso: a Firenze, in seguito alla discesa di Carlo VIII vengono scacciati i Medici e proclamata una repubblica di cui Gerolamo Savonarola è l’animatore. Egli nelle sue prediche tuona contro la corruzione di Roma e richiede il ritorno a una severa autentica religiosità: durante il carnevale del 1497 furono bruciate in piazza della Signoria tutte le vanità: vestiti suntuosi, libri e dipinti ritenuti immorali.
Il Savonarola al crollo della Repubblica fiorentina fu condannato, impiccato e bruciato sul rogo.
GUERRE D’ITALIA E RIFORME
Le guerre per la conquista d’Italia tra Francia e Spagna insanguineranno il suolo italiano fino al 1559 anno della pace di Cateau-Cambrésis
, ma nello stesso tempo avverrà qualcosa di ancora più importante per le sue conseguenze psicologiche: 1517 la Riforma e il Concilio di Trento avente lo scopo di arginare la Riforma.
L’episodio del Savonarola non era stato che un piccolo annuncio di quanto si sarebbe poi scatenato su scala europea.
L’inquietudine religiosa ritorna nell’uomo e trasforma la sua cultura e la sua arte.
MICHELANGELO
A interpretare questo periodo è l’arte di Michelengelo, al servizio di Giulio II, il papa guerriero.
Ma noi ci soffermeremo sulla linea.
Imm. 8 e 9 Michelangelo Giudizio Universale Creazione del Sole e della Luna. 1532
Quando la linea non è solo elemento di confine fra campiture di colore, ma viene per se stessa sottolineata, essa ha una notevole capacità espressiva dipendente dalla sua forma. L’esempio più chiaro è la scrittura, ma anche nel dipinto essa mantiene questo valore.
LA LINEA DI MICHELANGELO
La linea nel contorno dei corpi e degli oggetti, linea che già avevamo riscontrato in epoca romanica e poi avevamo notato scomparire per interessi di studio uomo-natura, qui ricompare con tutto il suo pregnante significato: non è la natura che deve interessare l’uomo, ma il suo destino universale.
Attraverso la linea l’uomo viene staccato dal suo ambiente naturale (la natura nell’arte di Michelangelo non esiste) e proiettato in un universo dalle dimensioni solo spirituali(da qui l’abolizione della linea prospettica)
IL CONFLITTO MICHELANGIOLESCO E IL MANIERISMO
La linea chiude il corpo che quasi ne sembra imprigionato. Pare infatti che il corpo ci stia stretto in quei confini, che percepisca di più la propria materia e aspiri a superarla. La linea fa sì che quel corpo viva al di fuori del tempo e dello spazio, che non ci sia atmosfera intorno a lui: esso è statuario, inciso sullo sfondo, intorno ad esso non esiste uno spazio reale e naturale, per cui si crea una situazione di estremo conflitto. La pittura di Michelangelo è altamente drammatica.
In effetti il naturalismo della fine del ‘400 primi del ‘500 andrà a poco a poco scomparendo per effetto della Controriforma. La lezione di Michelangelo verrà accolta quasi universalmente da tutti i pittori, ma la sua drammaticità rimarrà unica. Infatti di Michelangelo si imiterà soprattutto il movimento, il contorcimento dei corpi, la visione di uno spazio dai punti di vista più impensati. La prospettiva non avrà più un punto di vista centrale, ma addirittura due o tre fuochi laterali posti spesso fuori dal dipinto stesso.