Il rito è senz’altro una forma di comunicazione, perchè si serve di simboli
che hanno un significato e mandano un messaggio.
Pensate per esempio come è significativa una candela che , consumandosi,
manda luce: rappresenta l’annullamento dell’individuo in Dio.
I messaggi del rito sono messaggi subliminali e molto suggestivi.
Come sappiamo anche il nostro corpo manda dei messaggi con i suoi movimenti.
Il rito in una cerimonia religiosa è una forma di comunicazione con Dio che
si avvale appunto del corpo oltre che della parola.
Ma come noi possiamo recitare una preghiera senza essere coinvolti
sentimentalmente, così possiamo fare di gesti senza partecipare
emotivamente.
Come quando veniva usato il latino per comunicare con Dio senza che la
persona capisse quello che stava dicendo, così il rito a poco a poco si è
trasformato in un insieme di gesti automatici che evidentemente hanno ben
poco di sinceramente espressivo.
Anzi qualcosa esprimono sempre, è proprio la loro mancanza di significato
per l’anima, se vengono eseguiti senza convinzione.
Ma se il gesto ha significato per la persona, è bene che non lo si sopprima.
Per esempio a me viene istintivo quando entro in una chiesa fare il segno
della croce, anche se non sono cattolica. Perchè non dovrei farlo? Infondo quel segno esprime il mio
rispetto per Gesù. E quando ero cattolica amavo seguire tutto il rituale della Messa perchè per
me aveva un profondo significato.
Il rito ha la sua forte capacità di coinvolgimento per il fedele che crede.